Vale la pena sottolineare che la Corte di Cassazione ha stabilito che per dimostrare la sussistenza del reato può bastare l’identificazione dell’indirizzo IP di chi ha eseguito l’accesso abusivo. Commette un reato informatico di questo tipo “chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di https://socialicus.com/story3891911/fascinaci%C3%B3n-acerca-de-reati-di-concussione